PURGATORIO
Qui potrai trovare tutto ciò che serve per un quadro preciso e dettagliato su i più importanti canti del Purgatorio, scegli da dove iniziare!
Canto I
TEMI
La rinascita e la purificazione: Dante e Virgilio lasciano l'Inferno e iniziano il percorso verso la redenzione. Il Purgatorio è il luogo di espiazione e di crescita spirituale.
La speranza e la luce divina: A differenza dell'Inferno, il Purgatorio è descritto come un luogo illuminato dalla luce del sole, simbolo della grazia divina e della speranza di salvezza.
Il ruolo della guida spirituale: Virgilio continua a guidare Dante, ma ora il loro viaggio assume un tono diverso, più sereno e speranzoso.
FIGURE PRINCIPALI
Dante Alighieri:- Il poeta e narratore, che intraprende il viaggio attraverso il Purgatorio.
- La guida di Dante, poeta romano che rappresenta la ragione umana e la saggezza pagana.
PERSONAGGI SECONDARI CITATI
Catone l'Uticense:
- Guardiano del Purgatorio, rappresenta la libertà e la rettitudine morale. Dante e Virgilio lo incontrano subito dopo essere usciti dall'Inferno.
Dai un occhiata alla nostra analisi del testo! --> Canto I
Canto II
TEMI
La transizione dal peccato alla purificazione: Il canto continua a esplorare il processo di purificazione e redenzione delle anime.
La guida e l'autorità spirituale: La presenza di Virgilio e l'arrivo di Casella riflettono l'importanza della guida e della musica nella vita spirituale.
L'amore e l'amicizia: L'incontro di Dante con l'amico Casella rappresenta il conforto e la gioia dell'amicizia ritrovata anche nell'aldilà.
La disciplina spirituale: La reazione di Catone alla distrazione delle anime sottolinea l'importanza della disciplina e dell'attenzione nel cammino spirituale.
FIGURE PRINCIPALI
Dante Alighieri:
- Virgilio: La guida di Dante, simbolo della ragione e della saggezza.
- Casella:
- Amico di Dante, musicista, che incontra nell'Antipurgatorio. La sua presenza offre un momento di conforto e connessione umana.
- Continua a svolgere il ruolo di guardiano e simbolo di autorità morale, intervenendo per ripristinare l'ordine e la disciplina tra le anime.
Catone l'Uticense:
Dai un occhiata alla nostra analisi del testo! --> Canto II
Canto III
TEMI
Misericordia di Dio: Nel canto, si sottolinea la misericordia divina che salva Manfredi. Questi, pentitosi negli ultimi istanti di vita, trova la possibilità di redenzione.
Fisicità oltremondana: Dante e Virgilio si muovono verso la montagna del Purgatorio. Qui, le anime percepiscono sofferenze fisiche, nonostante il loro corpo reale non sia presente.
Mistero della fede: La salvezza di Manfredi, nonostante la scomunica, rimane incomprensibile agli uomini e persino alla Chiesa.
FIGURE PRINCIPALI
- Dante Alighieri:
- Il poeta e narratore, che continua il suo viaggio nel Purgatorio. Virgilio:
- La guida di Dante, simbolo della ragione e della saggezza. Manfredi di Svevia
- Descritto come un uomo affascinante, di aspetto nobile e animo gentile, Manfredi è il protagonista del canto. Nonostante i suoi gravi peccati, si è salvato pentendosi in punto di morte.
Dai un occhiata alla nostra analisi del testo! --> Canto III
Canto IV
TEMI
Trascorrere del tempo: Il canto si concentra sul concetto del tempo e della sua percezione, sia nell'Antipurgatorio che nel Purgatorio.
Unità dell'anima: Dante respinge le teorie platoniche e averroistiche sulla triplice anima umana, affermando che l'anima è una sola.
Colpa e negligenza: Le anime nell'Antipurgatorio sono colpevoli di negligenza e devono attendere un tempo specifico prima di accedere al Purgatorio.
FIGURE PRINCIPALI
- Dante Alighieri:
- Il poeta e narratore, che continua il suo viaggio nel Purgatorio. Virgilio:
- La guida di Dante, simbolo della ragione e della saggezza. Belacqua:
- Un'anima fiorentina, malinconica ma arguta, che spiega a Dante di dover attendere all'ombra di un masso per un periodo di tempo uguale alla sua vita terrena prima di progredire.
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Canto V
TEMI
Separazione: Il canto esplora la separazione tra spirito e corpo, evidenziata dalle anime pentite di morte violenta.
Rimprovero e severità: Le anime rimproverano Dante e cercano di farsi ricordare nel mondo dei vivi.
Negligenza: Le anime nell'Antipurgatorio sono colpevoli di negligenza e devono attendere un tempo specifico prima di accedere al Purgatorio.
Viaggio: Dante continua il suo viaggio attraverso l'Antipurgatorio.
Preghiera: Le anime chiedono a Dante di pregare per loro.
Coralità: Le anime si avvicinano dinamicamente a Dante, cercando di dialogare con lui.
Odio politico: Il territorio italiano è caratterizzato da morte e odio.
Tempo: Il canto riflette sul tempo e sulla sua percezione.
FIGURE PRINCIPALI
- Dante Alighieri:
- Il poeta e narratore, che continua il suo viaggio nel Purgatorio. Virgilio:
- La guida di Dante, simbolo della ragione e della saggezza. Jacopo del Cassero:
- Un nobile di Fano ucciso nel padovano per volere di Azzo III. Bonconte da Montefeltro:
- Un ghibellino ucciso durante la battaglia di Campaldino, il cui cadavere non fu mai trovato. Pia de' Tolomei:
- Vittima del marito.
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Canto VI
TEMI
Disordine politico e sociale: Dante si concentra sull'Italia e sul suo stato di caos politico e sociale. Cinque delle sei anime elencate sono toscane, e l'altro è un uomo di corte.
Amor di patria: La figura di Sordello da Goito, un giullare e poeta, rappresenta l'amore per la patria e i valori perduti.
Preghiera: Le anime pregano Dante di portare notizie della loro salvezza nel mondo dei vivi.
FIGURE PRINCIPALI
- Sordello da Goito:
- Unica anima del canto a prendere parola, Sordello rappresenta la difesa dei valori e dell'amor di patria.
- Benincasa da Laterina
- Federigo Novello
- Gano degli Scornigiani
- Pierre de la Brosse
Dai un occhiata alla nostra analisi del testo! --> Canto VI
Canto VII
TEMI
Pluto, il demone custode del cerchio dell'avarizia, quando vede i due poeti grida parole incomprensibili con il fine di far prendere paura a Dante e dissuaderlo dal viaggio. Interviene quindi Virgilio, che gli ordina di tacere, affermando che nessuno può impedire a Dante di compiere il suo viaggio in quanto voluto dal cielo.
Superato l'ostacolo i due poeti scendono nel quarto cerchio dove li aspettano due grandi schiere di dannati: gli avari e i prodighi.
Il protagonista pone tre domande a Virgilio: egli si accorge che molti peccatori hanno il capo tonsurato (taglio particolare di capelli che permette di contraddistinguere i chierici dai laici) e chiede dunque se sono membri del clero e la guida risponde affermando; successivamente domanda perché allora non riesce ad identificare nemmeno uno di loro e Virgilio spiega che ogni tentativo di riconoscimento è invano in quanto stati logorati e resi irriconoscibili dalla legge del contrappasso; l'ultima questione riguarda invece la natura della Fortuna che Virgilio spiega come forza proveniente da Dio per governare la circolazione delle ricchezze sulla terra.
Il racconto riprende con la discesa al quinto cerchio che avviene seguendo un fossato che alimenta la palude Stige.
Dalla sponda Dante riconosce i peccatori immersi nel fango della palude, dilaniati in un'eterna lotta, sono gli iracondi. Sotto la superficie dell'acqua ci sono inoltre altri peccatori che ripetono un eterno canto di rimorso.
FIGURE PRINCIPALI
- Dante agens (personaggio) e Dante auctor (autore).
- Virgilio = guida per Dante, simbolo della ragione, colui che scrive le Georgiche, Bucoliche e l'Eneide (3 opere più influenti nella letteratura latina).
- Pluto= l'antico dio della ricchezza degradato qui a demone dalla lingua incomprensibile.
- Avari e prodighi = si muovono in direzioni opposte spostando pesanti macigni e insultandosi ogni volta che si incontrano.
- Iracondi = immersi nella palude Stige si malmenano tra loro.
- Accidiosi = in vita covarono rabbia senza godere della bellezza del mondo ora non possono godere della bellezza della parola e dell'aria poiché sospirano sotto il fango.
Canto VIII
TEMI
Dante e Virgilio si trovano nel quinto cerchio, quello degli iracondi.
Il testo inizia con un "flashback" per raccontare quanto era accaduto prima che fossero arrivati alla torre: si racconta di un segnale luminoso partito dalla torre sulla riva esterna della palude e di un'altra torre, sulla riva opposta, da cui un'altra luce ha risposto. Facendo arrivare una piccola nave.
Il demone è Flegias, guardiano della palude, che si rivolge a Dante e Virgilio come a due anime da catturare. Virgilio lo disillude: il suo ruolo è solo quello di traghettarli al di là. Deluso, Flegias li lascia salire sulla barca. Solo al momento in cui vi sale sopra il protagonista, la barca si abbassa sulla linea dell'acqua: gli altri due passeggeri sono incorporei.
Durante la traversata della palude l'anima di Filippo Argenti, un fiorentino contemporaneo di Dante, attacca verbalmente il protagonista che non attenderà a rispondere.
Virgilio ricorda la reale miseria delle anime come quella di Filippo, superbe e piene di ira, che si credono grandi e invece sono destinate a lasciare di sé nel mondo soltanto una scia di disprezzo.
Dante avrebbe piacere di veder Filippo punito ulteriormente per i suoi peccati; Virgilio conferma che questo accadrà.
Il sesto cerchio, per il quale Virgilio usa il nome di città di Dite, Dante ne scorge da lontano l'architettura: torri, cupole simili a quelle delle moschee, rosse come se fossero infuocate, e poi mura e fossati di difesa.
Non appena Flegias li fa scendere dalla barca, di fronte alla porta della città, un esercito di diavoli si fa avanti per proteggerla dall'arrivo di questo viandante vivo. Minacciano di catturare Virgilio e costringere Dante a tornare indietro da solo.
La narrazione si interrompe per chiedere al lettore di immaginare lo sgomento del protagonista. Dante è spaventato ma la guida si fa avanti per condurre una trattativa coi diavoli.
Dante non riesce a sentire cosa Virgilio dica ai diavoli e cosa questi rispondano, ma capisce che il tentativo di mediazione proposto dalla guida è fallito.
Le porte della città vengono serrate e Virgilio torna indietro, abbattuto, bianco in volto. Promette, comunque, che in loro aiuto sta già discendendo qualcuno che darà loro accesso anche a questa zona dell'inferno.
FIGURE PRINCIPALI
Dante agens (personaggio) e Dante auctor (autore).
Virgilio = guida per Dante, simbolo della ragione, colui che scrive le Georgiche, Bucoliche e l'Eneide (3 opere più influenti nella letteratura latina).
Flegias, Filippo Argenti e Diavoli.
Canto IX
TEMI
Nel Canto IX del Purgatorio, Dante e Virgilio giungono finalmente alla porta del Purgatorio vero e proprio. Questo canto è ricco di simbolismo e descrive diverse esperienze chiave per il viaggio di Dante.
I temi principali includono:
1. Il sogno di Dante: Dante sogna di essere portato su fino alla sfera del fuoco da un'aquila, simbolo di Giove, la quale rappresenta anche il rapimento dell'anima verso una dimensione più alta. Questo sogno prefigura la salita al Paradiso e il risveglio in una nuova fase del Purgatorio.
2. La porta del Purgatorio: Dante e Virgilio arrivano alla porta del Purgatorio, che è sorvegliata da un angelo con una spada fiammeggiante. La porta ha tre gradini (bianco, nero e rosso), ciascuno con un significato simbolico legato alla purificazione dei peccati.
3. Il ruolo dell'angelo guardiano: L'angelo, figura di mediazione tra il divino e l'umano, incide sulla fronte di Dante sette "P", simbolo dei sette peccati capitali che Dante dovrà espiare nel suo cammino. Ogni "P" sarà cancellata man mano che Dante progredirà attraverso le cornici del Purgatorio.
4. La preghiera e la penitenza: Prima di entrare nel Purgatorio, Dante deve pregare e compiere atti di penitenza, sottolineando l'importanza della purificazione spirituale per accedere alla beatitudine.
5. Il simbolismo della chiave: L'angelo possiede due chiavi, una d'oro e una d'argento, simbolizzando l'autorità del Papa (chiave d'oro) e la saggezza del clero (chiave d'argento). L'uso corretto di queste chiavi è fondamentale per aprire la porta del Purgatorio.
Questo canto rappresenta una transizione critica nel viaggio di Dante, poiché passa dall'Antipurgatorio al Purgatorio vero e proprio, iniziando così il processo di purificazione e avvicinandosi alla redenzione finale.
FIGURE PRINCIPALI
Dante: Protagonista che sogna e poi si sveglia alla porta del Purgatorio.
Angelo guardiano: Custode della porta del Purgatorio, incide le sette "P" sulla fronte di Dante e utilizza le chiavi per aprire la porta.
Aquila: Figura del sogno di Dante che lo solleva simbolicamente verso il cielo.
Virgilio: Guida di Dante che lo accompagna e lo rassicura.
FIGURE SECONDARIE
Lucia: Beata che appare nel sogno di Dante, incaricata di trasportarlo fino all'entrata del Purgatorio.
Le tre gradazioni (gradini): Rappresentazioni simboliche (bianco, nero e rosso) della purificazione dell'anima, che Dante osserva alla porta del Purgatorio.
Canto X
TEMI
Nel decimo canto del Purgatorio, siamo nella prima cornice, dove è espiato il più grave dei peccati capitali: la superbia. Questo peccato consiste nell'eccessiva considerazione di sé stessi, che porta a non sottomettersi né alla legge umana né a quella divina. Nel canto, i due poeti si avviano lungo un sentiero in salita e osservano bassorilievi sulla parete del monte, raffiguranti esempi di umiltà come l'Annunciazione dell'arcangelo Gabriele a Maria e l'Imperatore Traiano accanto a una vedova in lacrime. Queste immagini servono da avvertimento per i penitenti (i Superbi), e la loro perfezione è dovuta al fatto che sono un'opera da Dio. Inoltre, Dante rivolge una severa apostrofe ai lettori per condannare la superbia e la vanità degli uomini.
FIGURE PRINCIPALI
Annunciazione: Raffigurata in un bassorilievo, l'arcangelo Gabriele annuncia a Maria che sarà la madre di Gesù.
Imperatore Traiano: Accanto a una vedova in lacrime, rappresenta l'umiltà e la giustizia.
Dante e Virgilio: I due poeti protagonisti del poema, che osservano le immagini e riflettono sulla superbia umana.
Canto XI
TEMI
Nel Canto XI del Purgatorio della Divina Commedia, Dante e Virgilio incontrano le anime dei superbi. Questi penitenti stanno scontando la loro pena per la superbia e la vanità della fama terrena. Alcuni dei temi principali di questo canto includono:
Superbia e vanità: Il canto esplora la radicata convinzione della propria superiorità e la ricerca della gloria terrena. Le anime superbe, che un tempo guardavano gli altri dall'alto verso il basso, ora devono tenere la testa bassa e osservare scene di superbia punita e umiltà esaltata.
Oderisi da Gubbio: Oderisi, un celebre miniaturista italiano, ammette di essere stato superato da altri artisti. Questo esempio di umiltà è un contrasto alla superbia che li ha condotti al Purgatorio.
Il Padre Nostro: La prima parte del canto contiene la preghiera del "Padre Nostro" recitata dai peccatori. Dante parafrasa questa preghiera per creare un legame tra i vivi e i morti, come già visto in altri canti.
PERSONAGGI PRINCIPALI
Omberto Aldobrandeschi: Un nobile toscano del XIII secolo, appartenente alla famiglia guelfa. Omberto fornisce informazioni a Dante e Virgilio sulla salita della montagna.
Provenzan Salvani: Un altro spirito menzionato nel canto. Provenzan era famoso in vita, ma la sua fama svanì nel tempo. La sua umiltà nel salvare un amico dal carcere lo ha portato direttamente al Purgatorio anziché all'Antipurgatorio.
Oderisi da Gubbio: Un celebre miniaturista italiano. Dante utilizza Oderisi per spiegare il concetto di superbia, evidenziando come la ricerca della fama e della gloria terrena sia effimera e non duratura.
Canto XII
TEMI
Nel Canto 12 del Purgatorio della Divina Commedia di Dante Alighieri, troviamo due temi principali:
Superbia punita: La prima parte del canto si concentra sugli esempi di superbia punita, raffigurati sul pavimento del primo girone. Dante osserva tredici esempi di superbia tratti dal mondo biblico e classico, tra cui Lucifero, Briareo, Nembrot, Niobe, Saul, Aracne, Roboam, Erifile, Sennacherib, Tamiri, Oloferne e Troia1.
Incontro con l'angelo dell'umiltà: Durante il canto, Dante e Virgilio incontrano l'Angelo dell'umiltà, posto a guardia della cornice. L'angelo cancella la prima delle sette "P" incise sulla fronte di Dante, simbolo del peccato di superbia. Questo gesto purifica Dante e lo rende più leggero, facilitando la salita verso la salvezza
FIGURE PRINCIPALI
Lucifero: Esempio biblico.
Briareo: Esempio della mitologia pagana.
Timbreo: Esempio della mitologia pagana.
Nembrot: Esempio biblico.
Niobe: Esempio della mitologia pagana.
Saul: Esempio biblico.
Aracne: Esempio della mitologia pagana.
Roboamo: Esempio biblico.
Erifile: Esempio della mitologia pagana.
Sennacherib: Esempio biblico.
Tamiri: Esempio della mitologia pagana.
Oloferne: Esempio biblico.
Canto XIII
TEMI
Nel Canto 13, Dante e Virgilio si trovano nella seconda cornice, dove gli invidiosi scontano la loro pena. Le anime qui hanno gli occhi cuciti con un filo di ferro, impedendo loro di vedere. Attraverso l'udito, possono sentire le voci disperse nell'aria che rappresentano esempi di nobile carità e di invidia punita.
Durante il colloquio con Sapia senese, Dante rivela il suo destino oltremondano. Si rivede nel peccato di invidia, ma ammette che il peccato di superbia lo spaventa di più.
Sapia, una delle poche anime femminili, aveva augurato la sconfitta dei suoi concittadini anziché dei nemici fiorentini per invidia. Tuttavia, un modesto artigiano aveva pregato per lei, e per questo si trova già nel Purgatorio anziché nell'Antipurgatorio.
FIGURE PRINCIPALI
Sapia senese: Una delle poche anime femminili nella seconda cornice.
Aveva invidiato i suoi concittadini e desiderato la loro sconfitta anziché quella dei nemici fiorentini.
Grazie alle preghiere di un modesto artigiano, si trova già nel Purgatorio anziché nell'Antipurgatorio.
Dante Alighieri: Si rivede nel peccato di invidia, ma teme di più il peccato di superbia, Rivela il suo destino oltremondano durante il colloquio con Sapia
Canto XIV
TEMI
Nel Canto 14 del Purgatorio della Divina Commedia, Dante incontra Guido del Duca, un nobile romagnolo. L'intero canto è dominato da temi politici e critica la degenerazione dei popoli di Valdarno e il declino morale delle virtù cavalleresche nella Romagna. Guido condanna la corruzione morale della Toscana e della Romagna, e ricorda con nostalgia le antiche famiglie nobili della Romagna, in netto contrasto con i loro discendenti attuali. Queste famiglie, secondo Guido, fanno bene a non avere discendenti se i risultati sono così negativi
FIGURE PRINCIPALI
Guido del Duca: Un nobile romagnolo che Dante incontra nel canto. Guido critica la corruzione morale della Toscana e della Romagna.
Antiche famiglie nobili della Romagna: Guido ricorda con nostalgia queste famiglie, in contrasto con i loro discendenti attuali.
Valdarno: La regione di Valdarno viene menzionata come esempio di degenerazione morale.
Canto XV
TEMI
Nel Canto 15 del Purgatorio, Dante e Virgilio si trovano nella seconda cornice, dove sono stati lasciati gli invidiosi. Ora si dirigono verso le anime degli iracondi, coloro che durante la loro vita sono stati inclini alla rabbia e al risentimento. Ecco alcuni temi principali del canto:
Differenza tra beni materiali e beni spirituali: Virgilio spiega a Dante che i beni materiali sono limitati e diminuiscono quando vengono suddivisi con gli altri. Questi beni sono la ragione per cui c'è odio nel mondo. D'altra parte, i beni spirituali o celesti sono a disposizione di tutti e in quantità illimitata. Più sono ambiti, più ce n'è per tutti.
Esempi di mansuetudine: Nel corso del canto, Dante assiste a tre visioni di mansuetudine, che sono l'opposto dell'ira. Queste visioni hanno lo scopo di comunicare un messaggio agli iracondi, che sono avvolti nel fumo denso e nero. Le visioni rappresentano esempi di mansuetudine sia bibliche che pagane.
FIGURE PRINCIPALI
Dante e Virgilio
Iracondi: Le anime dei peccatori che in vita hanno ceduto all'ira e ora sono avvolti in un fumo denso che li soffoca e acceca. Le visioni che vedono rappresentano esempi di mansuetudine e di ira punita.
Angelo della misericordia: Un angelo che appare nel canto e mostra loro la scala che li condurrà alla prossima cornice.
Canto XVI
TEMI
Nel sedicesimo canto del Purgatorio, Dante e Beatrice visitano il cielo di Marte, dove risiedono gli spiriti che combatterono nel nome della fede. Il canto si concentra su due temi principali:
Marco Lombardo: Questo personaggio, un cortigiano di grande valore, offre a Dante una guida per procedere nel Purgatorio. Marco Lombardo rappresenta la dottrina morale e politica di Dante. Nel suo discorso, sottolinea che gli uomini non cercano più la virtù e che il male nel mondo deriva dalle libere scelte umane, non dalle influenze celesti.
Libero Arbitrio e Corruzione del Mondo: Marco Lombardo afferma che gli uomini, dotati di libero arbitrio, spesso scelgono direzioni maligne, causando il male nel mondo. Dante approfitta di questa discussione per esplorare l'argomento e riflettere sulla natura umana e la tendenza a deviare dalla virtù.
In sintesi, il canto 16 del Purgatorio affronta temi di moralità, libero arbitrio e corruzione, offrendo una prospettiva profonda sulla condizione umana e la ricerca della virtù.
FIGURE PRINCIPALI
Marco Lombardo: Un cortigiano che guida Dante attraverso il Purgatorio e rappresenta la dottrina morale e politica dell'autore.
Libero Arbitrio: Tema centrale del canto, discusso da Marco Lombardo, riguardante le scelte umane e la tendenza al male.
Corruzione del Mondo: Marco Lombardo afferma che gli uomini spesso scelgono direzioni maligne, causando il male nel mondo.
Canto XVII
TEMI
Struttura morale del Purgatorio: In questo canto, Dante espone l'ordinamento morale del Purgatorio, richiamando il canto XI dell'Inferno, dove è stata esposta la struttura dell'Inferno.
Teoria dell'amore: Dante inserisce una trattazione sulla natura dell'amore, che influisce sulla suddivisione dei vizi nelle diverse cornici. L'amore può portare al peccato, ma tutto deriva da Dio, che è Amore supremo.
FIGURE PRINCIPALI
- Dante:
- Il protagonista del poema, in viaggio attraverso il Purgatorio. Virgilio:
- La guida di Dante, simbolo della ragione umana. Angelo della pace:
- Appare in una visione e contribuisce alla struttura morale del Purgatorio.
Canto XVIII
TEMI
Natura dell'amore e libero arbitrio: Virgilio spiega che l'uomo tende naturalmente all'amore e ai suoi piaceri, ma può errare nella scelta degli oggetti. Il libero arbitrio è fondamentale per le scelte umane, influenzando il merito o la colpa, la salvezza o la dannazione.
Ragione e fede: Virgilio, simbolo della ragione umana, rimanda Dante all'incontro con Beatrice, simbolo della Teologia. Questo rappresenta la conoscenza limitata della ragione umana rispetto alle verità divine rivelate dalla fede.
FIGURE PRINCIPALI
- Dante:
- Il protagonista del poema, in viaggio attraverso il Purgatorio. Virgilio:
- La guida di Dante nel viaggio, simbolo della ragione umana. Abate di San Zeno:
- Un personaggio con cui Dante ha un incontro, coinvolto in una cronaca e polemica politica. Penitenti accidiosi:
- Coloro che hanno condotto una vita di inerzia, indifferenza o scarsa passione. Devono correre incessantemente nella quarta cornice del Purgatorio, gridando esempi di sollecitudine e di accidia punita.
Canto XIX
TEMI
Sogno della femmina balba: Dante sogna una donna mostruosamente deforme, che rappresenta i peccati puniti nei gironi superiori del Purgatorio (avarizia e prodigalità, gola, lussuria). La donna viene denudata da Virgilio, rivelando la sua vera natura di marciume e puzzo.
Intervento divino: Una donna santa e presta aiuta Virgilio a combattere la femmina balba, simboleggiando l'intervento divino contro il peccato.
Condanna dell'avarizia degli uomini di Chiesa: Papa Adriano V è uno dei penitenti nel Purgatorio, scontando la pena per i suoi peccati. Il canto affronta anche la possibilità di ridurre la pena attraverso le preghiere sulla Terra.
FIGURE PRINCIPALI
- Dante:
- Il protagonista della Commedia, accompagnato da Virgilio, sogna una donna balbuziente. Virgilio:
- La guida di Dante, che lo aiuta a interpretare il sogno. Papa Adriano V:
- Un personaggio che Dante incontra nel canto e che sconta la pena per i suoi peccati.
Canto XX
TEMI
Politica e condanna della casata di Francia: Ugo Capeto rivisita la storia della sua dinastia e critica aspramente la politica dei sovrani francesi, responsabili anche della condanna di Dante all'esilio.
Avarizia: Ugo Capeto maledice l'avarizia, un vizio così crudele da far rivoltare i padri contro i propri figli. Questo tema si collega alla condanna dell'avarizia presente in questa cornice del Purgatorio.
FIGURE PRINCIPALI
- Ugo Capeto:
- L'antico re, fondatore della dinastia di signori francesi chiamati Capetingi. Nel canto, Ugo Capeto traccia la storia della sua dinastia e condanna la politica contemporanea francese. Dante:
- Il protagonista della Commedia, accompagnato da Virgilio, continua il suo cammino attraverso il Purgatorio. Virgilio:
- La guida di Dante, un poeta romano, rappresenta la ragione e la conoscenza.
Canto XXI
TEMI
Origine divina dei terremoti: Stazio spiega a Dante e Virgilio il motivo dei terremoti che hanno udito alla fine del Canto precedente.
Poesia: L'incontro con Stazio permette a Dante di iniziare un lungo discorso sulla poesia, che proseguirà fino all'ingresso nel Paradiso Terrestre. Da questo momento in poi, tutte le anime incontrate saranno poeti
FIGURE PRINCIPALI
- Stazio:
- Il protagonista del canto, un poeta latino che ha appena terminato la sua espiazione e si prepara a salire al Paradiso. La sua presenza è cruciale per il viaggio di Dante. Dante:
- Il protagonista della Commedia, accompagnato da Virgilio, continua il suo cammino attraverso il Purgatorio. Virgilio:
- La guida di Dante, un poeta romano, rappresenta la ragione e la conoscenza.
Canto XXII
TEMI
Amicizia: Il rapporto tra Virgilio e Stazio si approfondisce, mentre Dante osserva. L'amicizia è un tema centrale in questo canto.
Mondo pagano e cristiano: Nel Medioevo, si associava la poesia alla sapienza, cercando segni di moralità naturale nelle opere classiche. Stazio, influenzato da Virgilio, si avvicina ai cristiani, vedendo la pietà di Enea come inconsapevole sottomissione ai disegni divini.
Stile: Nel canto, notiamo elementi stilistici come parole latine e latinismi. Dante rivitalizza il suo bagaglio culturale in modo suggestivo e attualizzante
FIGURE PRINCIPALI
- Dante:
- Il protagonista, accompagnato da Virgilio, continua il suo viaggio attraverso il Purgatorio. Virgilio:
- La guida di Dante, un poeta romano, rappresenta la ragione e la conoscenza. Stazio:
- Un altro poeta romano, amico di Virgilio e ora alleato di Dante nel cammino verso la redenzione. Angelo della giustizia:
- Appare nel canto e guida i penitenti golosi.
Canto XXIII
TEMI
Penitenza e Purificazione: Come in tutto il Purgatorio, il tema centrale è la purificazione dell'anima attraverso la penitenza. Nel Canto 23, questo è particolarmente evidente nelle anime dei golosi che soffrono per la loro espiazione.
Giustizia Divina: Il concetto di giustizia divina è esplorato attraverso le punizioni inflitte ai peccatori. I golosi sono puniti con la fame e la sete, simmetricamente opposti al loro peccato di eccesso.
Memoria e Ricordo: La memoria dei peccatori, delle loro vite passate e dei loro legami affettivi è un tema ricorrente. Dante incontra Forese Donati, un vecchio amico, e si scambiano ricordi e pensieri.
Misericordia e Speranza: La speranza della redenzione e l'intervento della misericordia divina sono presenti nel canto, come nelle parole di Forese Donati che esprime speranza per la salvezza e il conforto di sapere che la sua espiazione lo porterà in Paradiso.
FIGURE PRINCIPALI
Dante Alighieri: - Il poeta e protagonista del viaggio, che continua il suo cammino attraverso il Purgatorio per raggiungere la purificazione e, infine, la visione divina.
Virgilio:- La guida di Dante attraverso l'Inferno e il Purgatorio. È la voce della ragione e della saggezza, assistendo Dante nel comprendere le punizioni e le lezioni morali del Purgatorio.
Forese Donati:- Un caro amico di Dante, riconosciuto tra i golosi che espiano il peccato della gola. La loro conversazione riguarda il loro passato e le rispettive famiglie, nonché la penitenza e la speranza di salvezza.
Canto XXIV
TEMI
La Glorificazione dell'Arte Poetica: Il canto enfatizza l'importanza della poesia e del talento artistico. Dante celebra i poeti e il valore dell'arte come strumento di elevazione spirituale.
Il Riconoscimento dei Meriti Terreni e Spirituali: Viene sottolineato come le qualità umane, come il talento poetico, possono avere un ruolo significativo nella crescita spirituale e nel raggiungimento della purificazione.
La Comunione tra i Poeti: Il canto illustra la solidarietà e il rispetto reciproco tra i poeti, mettendo in luce l'importanza della comunità intellettuale e artistica.
FIGURE PRINCIPALI
Dante Alighieri:- Il poeta protagonista del viaggio. In questo canto, interagisce con gli spiriti dei poeti e riflette sul valore della poesia.
- La guida di Dante attraverso l'Inferno e il Purgatorio. Accompagna Dante e lo introduce agli spiriti dei poeti.
- Poeta lucchese che incontra Dante. Rappresenta la poesia del passato e riconosce la superiorità del nuovo stile di Dante, il "dolce stil novo".
Canto XXV
TEMI
Generazione e Origine dell'Anima: Uno dei temi centrali del Canto 25 è la spiegazione della generazione dell'anima umana e del suo destino dopo la morte. Virgilio, rispondendo alle domande di Dante, discute la teoria dell'origine e della natura dell'anima secondo la filosofia scolastica.
Pena e Purificazione: Il canto esplora ulteriormente il tema della purificazione delle anime, specificamente di coloro che hanno ceduto alla lussuria. Il fuoco purificatore è il mezzo attraverso il quale queste anime si purificano dai loro peccati.
La Conoscenza e l'Autorità: Virgilio e Stazio rappresentano due diverse fonti di conoscenza e autorità: la ragione e la fede. Il dialogo tra questi due personaggi e Dante sottolinea l'importanza di entrambe le dimensioni nella comprensione della condizione umana e del destino dell'anima.
FIGURE PRINCIPALI
- Dante: Il protagonista del poema, che continua il suo viaggio attraverso il Purgatorio. In questo canto, è soprattutto un ascoltatore che cerca di comprendere le complesse spiegazioni di Virgilio e Stazio riguardo alla natura dell'anima e alla purificazione dei peccati.
- Virgilio: La guida di Dante attraverso l'Inferno e il Purgatorio. In questo canto, Virgilio fornisce una spiegazione filosofica e teologica sull'origine dell'anima e il processo della purificazione. Anche se è una figura della ragione, egli dimostra grande conoscenza delle questioni spirituali.
- Stazio: Il poeta latino che, pur essendo una figura storica, è stato convertito al Cristianesimo. La sua presenza in questo canto serve a spiegare ulteriormente la dottrina della generazione dell'anima e a sostenere Virgilio nella guida di Dante.
Canto XXVI
TEMI
Prima di risalire dalla settima bolgia, Dante pronuncia un'invettiva contro Firenze, rimproverandole la cattiva fama che la contraddistingue nel mondo.
Dal ponte dell'ottava bolgia, in cui scontano la propria pena i consiglieri di frode, il poeta vede un'immensa distesa di lingue di fuoco, ognuna delle quali avvolge e nasconde l'anima di un dannato. L'attenzione di Dante è attratta da una fiamma che avanza divisa: questa contiene Ulisse e Diomede, puniti insieme per gli innumerevoli inganni orditi, tra cui quello famoso del cavallo di Troia.
Prega dunque la sua guida di poter parlare con loro. Virgilio quindi si rivolge alla fiamma biforcuta, chiedendo ad ambedue le anime di raccontare la loro fine.
Ulisse, narra che, dopo la partenza dalla terra di Circe, il suo desiderio di conoscere il mondo e gli uomini andava oltre l'amore per i propri cari e perciò salpò con un piccolo ma fedele equipaggio. Viaggiò per il Mediterraneo e giunse fino alle Colonne d'Ercole, il confine oltre il quale l'uomo non doveva spingersi.
Egli però volle proseguire: rivolse la prua verso occidente, oltre le Colonne d'Ercole. Dopo cinque mesi di navigazione, avvistò la montagna del Purgatorio: l'allegria si convertì in pianto perché dalla montagna ebbe origine un vortice che, dopo aver fatto girare la nave su se stessa per tre volte, la fece inabissare e il mare vi si richiuse sopra.
FIGURE PRINCIPALI
- Dante agens (personaggio) e Dante auctor (autore).
- Virgilio = guida per Dante, simbolo della ragione, colui che scrive le Georgiche, Bucoliche e l'Eneide (3 opere più influenti nella letteratura latina).
- Ulisse = personaggio mitologia greca.
- Diomede = personaggio mitologia greca.
Canto XXVII
TEMI
Sopraggiunge la fiamma di un altro fraudolento che, con sforzo estremo, riesce a far udire la propria voce: è Guido da Montefeltro. Il dannato, avendo riconosciuto la parlata lombarda di Virgilio, si informa se i romagnoli siano in pace o in guerra. Invitato da Virgilio, risponde Dante illustrando la geografia politica della Romagna.
Dante chiede quindi al dannato, offrendogli fama in cambio, di identificarsi e questo accetta convinto che il suo interlocutore sia anch'esso un peccatore.
Segue perciò l'autobiografia di Guido da Montefeltro: diventato frate francescano per espiare le proprie colpe e guadagnare la vita eterna, sarebbe riuscito nel suo intento se non fosse stato ingannato da papa Bonifacio VIII. Questi infatti, in guerra con la famiglia dei Colonnesi, chiese a Guido un ingannevole consiglio per batterli, promettendogli anticipatamente l'assoluzione per il suo peccato. Guido cedette alla richiesta di Bonifacio VIII e diede il suo consiglio.
Tuttavia quando morì, san Francesco che voleva portare con sé la sua anima in Paradiso viene contrapposto da un diavolo che prese l'anima di Guido da Montefeltro e se la portò all'Inferno.
All'allontanarsi di Guido, Dante e Virgilio proseguono il loro cammino.
FIGURE PRINCIPALI
- Dante agens (personaggio) e Dante auctor (autore).
- Virgilio = guida per Dante, simbolo della ragione, colui che scrive le Georgiche, Bucoliche e l'Eneide (3 opere più influenti nella letteratura latina).
- Guido da Montefeltro = condottiero, politico e religioso italiano, signore della contea di Montefeltro, ghibellino, si distinse per le imprese militari condotte in Romagna.
Canto XXVIII
TEMI
Nella nona bolgia il contrappasso punisce chi seminò discordie e provocò scismi. Fra questi dannati Dante incontra Maometto con le interiora e l'intestino che gli penzolano fra il mento e l'inguine, e suo genero Alì con il volto spaccato dal mento alla fronte. Dopo aver saputo da Virgilio che Dante è vivo, il profeta dell'islamismo gli raccomanda di avvertire lo scismatico fra Dolcino dell'assedio in cui lo stringerà il vescovo di Novara, affinché possa prepararsi e ritardare il proprio arrivo nella nona bolgia.
Anche il romagnolo Pier da Medicina, con la gola squarciata e privo del naso e di un orecchio, affida a Dante un messaggio per due eminenti cittadini di Fano, preannunciando un prossimo tradimento del signore di Rimini, città che costò cara a un altro dannato, il tribuno Curione che spinse Cesare contro Pompeo e ora porta la lingua mozzata in gola.
Quindi il fiorentino Mosca dei Lamberti con le mani mozzate chiede di essere ricordato come colui che diede inizio alle faide tra guelfi e ghibellini.
Infine si presenta il trovatore Bertran de Born che, per aver istigato il re Enrico III a ribellarsi al padre, ora è smembrato egli stesso e porta in mano la propria testa come fosse un lume.
FIGURE PRINCIPALI
- Dante agens (personaggio) e Dante auctor (autore).
- Virgilio
- Metelda
Canto XXIX
TEMI
Dante, accompagnato da Virgilio e guidato da Beatrice, raggiunge la vetta del monte Purgatorio, simbolo della purificazione necessaria per avvicinarsi a Dio. Questo momento è pieno di simbolismo e rappresenta il culmine del percorso di Dante verso la redenzione.
Il tema della penitenza è evidente quando Dante assiste a una processione di anime penitenti che si dirigono verso il fiume Lete. Questo fiume rappresenta l'oblio, dove le anime possono dimenticare i loro peccati passati e prepararsi per l'ingresso nel Paradiso. Qui, possiamo riflettere sulla necessità di riflettere sui nostri errori e cercare il perdono per crescere spiritualmente.
Un elemento cruciale è l'incontro di Dante con Beatrice, figura chiave nella vita del poeta. Beatrice rappresenta la Grazia Divina e l'amore di Dio. La sua presenza ispira Dante a confrontarsi con la sua umanità imperfetta e a sperare nella misericordia divina. Questo ci porta a riflettere sull'importanza della fede e della connessione spirituale per superare le sfide della vita.
La speranza è un filo conduttore nel Canto 29. Dante, attraverso l'incontro con Beatrice, trova la forza di guardare oltre i suoi peccati e di credere nella possibilità di una vita migliore. La speranza diventa così un motore di cambiamento e di ricerca della virtù.
Il Paradiso Terrestre, descritto in questo canto, rappresenta l'aspirazione umana alla purezza e all'innocenza. La sua bellezza è un richiamo alla perfezione divina e invita Dante e noi a riflettere sulla nostra ricerca di significato e valore nella vita.
Infine, il Canto 29 ci offre una visione ciclica della redenzione. La processione delle anime verso il fiume Lete suggerisce che il percorso di purificazione è continuo. Questo ci invita a riflettere sulla costante necessità di auto-miglioramento e di essere aperti alla grazia divina.
FIGURE PRINCIPALI
- Dante agens (personaggio) e Dante auctor (autore).
- Virgilio = guida per Dante, simbolo della ragione, colui che scrive le Georgiche, Bucoliche e l'Eneide (3 opere più influenti nella letteratura latina).
- Geri del Bello = lontano parente di Dante.
- Griffolino d'Arezzo = falsatore di metalli.
- Capocchio = eretico italiano; falsatore di metalli.
Canto XXX
TEMI
Improvvisamente compaiono due anime, pazze di furore: l'una si avventa su Capocchio da Siena, e azzannandolo al collo lo trascina, l'altra su Griffolino. Ma prima di essere sbranato, l'aretino rivela a Dante l'identità e il peccato dei due: sono il fiorentino Gianni Schicchi e Mirra, che si finsero un'altra persona per ottenere favori da un testamento l'uno, l'altra per commettere adulterio con il padre.
Quindi a Dante appare un dannato, con il ventre rigonfio per l'idropisia, che confessa di essere maestro Adamo, e di aver falsificato il fiorino di Firenze su incarico dei conti Guidi da Romena, nel Casentino. Su invito di Dante, maestro Adamo denuncia l'identità di due suoi compagni di pena: l'una è la moglie di Putifarre che accusò ingiustamente Giuseppe, l'altro falsario di parola è il greco Sinone. Quest'ultimo reagisce alla denuncia di maestro Adamo, e i due danno vita a una rissa.
Dante rimane intento a seguire la lite fino a che non lo distolgono i rimproveri di Virgilio per aver dimostrato tanto interesse.
FIGURE PRINCIPALI
- Dante agens (personaggio) e Dante auctor (autore).
- Virgilio = guida per Dante, simbolo della ragione, colui che scrive le Georgiche, Bucoliche e l'Eneide (3 opere più influenti nella letteratura latina).
- Griffolino d'Arezzo = falsatore di metalli.
- Capocchio = eretico italiano; falsatore di metalli.
- Gianni Schicchi = falsatore di persone.
- Mirra = falsatore di persone.
- mastro Adamo = falsatore di monete.
- moglie di Putifarre = falsatore di parole.
- Sinone = greco a cui fu affidato da Ulisse il compito di presentare il cavallo di Troia.
Canto XXXI
TEMI
Dante e Virgilio lasciano Malebolge, e, superato l'ultimo argine roccioso, si ritrovano immersi nel crepuscolo e odono un suono di corno terribile. Per la scarsa luce Dante crede di vedere le torri di una città che sono invece, gli spiega Virgilio, giganti conficcati attorno al pozzo dalla vita in giù. Giunti ai margini del pozzo Virgilio mostra al suo allievo Nembrotte, il gigante responsabile della costruzione della torre di Babele, il quale ora parla una lingua incomprensibile, poi Efialte che sfidò Giove tentando di scalare l'Olimpo e ora è incatenato in modo da non potersi muovere, mentre Briareo, di cui Dante ha chiesto notizie, è immobilizzato più lontano e non è visibile.
Accanto a Nembrotte è conficcato Anteo, il gigante ucciso da Ercole, libero da catene perché non prese parte alla rivolta contro Giove: dopo averlo carezzato, Virgilio gli chiede di trasportarlo sul fondo del pozzo. Anteo non può opporsi alla richiesta, quindi distende la mano e afferra Virgilio, che a sua volta stringe a sé Dante.
Infine depone i due sulla distesa ghiacciata di Cocito.
FIGURE PRINCIPALI
- Dante agens (personaggio) e Dante auctor (autore).
- Virgilio = guida per Dante, simbolo della ragione, colui che scrive le Georgiche, Bucoliche e l'Eneide (3 opere più influenti nella letteratura latina).
- Nembrotte, Efialte e Anteo = giganti.
Canto XXXII
TEMI
Dopo aver invocato l'aiuto delle Muse per descrivere in poesia l'ultima e più terribile parte dell'Inferno, Dante racconta dei dannati della Caina, la prima zona del nono cerchio, in cui scontano la loro pena i traditori dei parenti. Dante scopre di trovarsi su un lago ghiacciato, il Cocito, nel quale le anime sono immerse fino al collo e tengono la testa, che fuoriesce dal ghiaccio, rivolta all'ingiù. Il freddo fa battere loro i denti e gli occhi sono gonfi di lacrime.
Dante domanda chi siano due dannati quasi attaccati l'un l'altro e viene a sapere che il ghiaccio ha serrato loro la bocca; Camicione de' Pazzi, un'anima vicina, li informa che si tratta di Napoleone e Alessandro Alberti, signori della valle del Bisenzio, condannati al ghiaccio della Caina.
D'un tratto Dante, tremante dal freddo, calpesta involontariamente il volto di un dannato che gli chiede piangente se sia venuto ad aumentare la sua pena per il suo tradimento durante la battaglia di Montaperti. Mentre Dante cerca di estorcere il nome del dannato, un'anima vicina glielo urla: Bocca. Vedendosi scoperto, Bocca degli Abati rivela che il suo delatore è Buoso da Dovera, signore di Cremona, e che giacciono nell'Antenora, insieme ad altri personaggi, per aver tradito la patria.
Allontanatosi con Virgilio, Dante vede infine un dannato che rode il capo a un altro. Inorridito, il poeta gli chiede il motivo del suo accanimento bestiale nei confronti del compagno di pena.
FIGURE PRINCIPALI
- Dante agens (personaggio) e Dante auctor (autore).
- Virgilio = guida per Dante, simbolo della ragione, colui che scrive le Georgiche, Bucoliche e l'Eneide (3 opere più influenti nella letteratura latina).
FIGURE SECONDARIE
- Camicione de' Pazzi= personaggio vissuto nel 200 appartenente alla famiglia de' Pazzi di Firenze.
- Napoleone e Alessandro Alberti=Figli di Alberto di Mangona ( della antica famiglia degli Alberti), conti di Vernio e di Mangona. Essi erano divisi da un odio feroce per ragioni di interesse economico, prima ancora che per contrapposizione politica.
- Bocca degli Abati = nobile fiorentino di fazione ghibellina, vissuto nel XIII secolo.
Canto XXXIII
TEMI
Dopo aver allontanato la bocca dal pasto, il dannato decide di raccontare la sua fine, nonostante lui sa che la narrazione gli procurerà molto dolore. Si tratta del conte Ugolino della Gherardesca che fu rinchiuso nella torre dei Gualandi (a Pisa) dell'arcivescovo Ruggieri, assieme ai suoi due figli e due giovani nipoti.
Dante allora iniziò un'invettiva contro Pisa, che si macchiò di un delitto così feroce.
Con Virgilio giunge intanto nella Tolomea, dove sono puniti i traditori degli ospiti. Questi, supini e fasciati dal ghiaccio, sono impediti dal piangere perché le lacrime si ghiacciano sui loro occhi. Uno di loro chiede a Dante di liberargli gli occhi dal ghiaccio per consentirgli di piangere un poco. Il poeta promette il suo aiuto, purché il dannato gli dica il suo nome.
Si tratta di frate Alberigo Manfredi, protagonista di una spietata vendetta consumata durante un banchetto. Egli rivela che le anime dei dannati giungono nella Tolomea appena si macchiano di omicidio. Nel frattempo il loro corpo, posseduto da un demonio, continua a vivere sulla terra, come è accaduto al genovese Branca Doria, l'anima del quale giace da parecchio tempo nel gelo della Tolomea, nonostante il suo corpo sia ancora in vita. Dante allora si scaglia contro i genovesi, gente aliena da ogni buona costumanza e piena di vizi.
FIGURE PRINCIPALI
- Dante agens (personaggio) e Dante auctor (autore).
- Virgilio = guida per Dante, simbolo della ragione, colui che scrive le Georgiche, Bucoliche e l'Eneide (3 opere più influenti nella letteratura latina).
- conte Ugolino= politico italiano ghibellino che parteggiò per i guelfi.
FIGURE SECONDARIE
- Alberigo Manfredi= frate che il 2 maggio 1285 invitò a cena due suoi parenti con i quali era in discordia, Manfredo e Alberghetto dei Manfredi, e li fece uccidere ad un segnale convenuto, che era quello di servire "la frutta".
- Branca Doria = della nota famiglia ghibellina di Genova, ricoprì numerosi incarichi politici in Sardegna, quando l'isola era sotto il controllo genovese, e dovette lottare contro il dominio aragonese.